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Valutazione media:La nozione di Anno liturgico indica quella struttura ecclesiale, organizzata secondo appropriate norme più o meno specifiche, nella quale ogni Confessione cristiana riconosce che la temporalità è elevata a dimensione liturgica per la ragione teologica per la quale nella stessa temporalità si dispiega la storia della salvezza con la conseguenza che la medesima temporalità è assunta quale categoria d'elezione della salvezza: in particolare, infatti, è al centro della detta temporalità che il cristianesimo riconosce collocata la vita in terra del Signore Gesù Cristo la cui nascita, emblematicamente, costituisce lo spartiacque della temporalità storica in due categorie temporali, avanti Cristo e dopo Cristo. Sia per le ragioni esposte, sia particolarmente per l'opera di salvezza compiuta dal Cristo, il cristianesimo riconosce a Gesù Cristo la qualifica di ''Signore del tempo e della storia''. L'anno liturgico esprime in sommo grado l'accezione liturgica del concetto cristiano di temporalità e, in tale funzione, è innanzitutto il segno liturgico della signoria di Gesù Cristo sulla temporalità: a tale signoria è associato sia l'uomo sia, in particolare, il cristiano con il culto della vita, il cui presupposto è la fede, virtù teologale strettamente collegata al tempo nel cui ambito si esplica.
continuare a leggereLanno liturgico nella Chiesa cattolica non corrisponde perfettamente all'anno civile e, fatta eccezione per alcuni riti orientali, ha una durata variabile in quanto le date di inizio e fine sono mobili. Da ciò consegue che non esiste per tutto il Cattolicesimo un unico anno liturgico in quanto lo stesso varia:
L'anno liturgico nella Chiesa ortodossa non corrisponde perfettamente all'anno civile e, fatta eccezione per quelle chiese e quei luoghi dove il rapporto con l'anno ecclesiastico raggiunge l'identificazione, ha una durata variabile in quanto le date di inizio e fine sono mobili.
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